Malattie e ambiente
Ne siamo usciti??
Lo spero tanto, anche se non tutti lo danno veramente per scontato.
Non molti mesi fa la nostra normalità è stata stravolta e ci siamo svegliati in un incubo. Ci siamo ritrovati chiusi nelle nostre case, isolati e angosciati, ad aspettare la fine di questa pandemia. Non sapevamo quando saremmo potuti tornare alla nostra vita, dai nostri cari, in aula o al lavoro. Peggio, non sapevamo nemmeno se ci sarebbe stato ancora un lavoro ad attenderci. Tutt’ora non sappiamo se le aziende sapranno rialzarsi, schiacciate dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra. 

Possibile che tutto questo sia correlato con l’ambiente? La continua distruzione degli spazi naturali costringe infatti molti animali selvatici, portatori di malattie pericolose per l’uomo, a trovarsi a convivere a stretto contatto con noi. Sappiamo con certezza che questa sarà solo la prima di tante altre crisi – sanitarie, economiche o umanitarie – dovute al cambiamento climatico e ai suoi frutti avvelenati.

Estati sempre più torride e inverni sempre più caldi, inondazioni e siccità distruggono già da anni i nostri raccolti, causando danni incalcolabili e vittime sempre più numerose. L’inesorabile aumento delle temperature porterà malattie infettive tipiche dei climi più caldi o ancora del tutto sconosciute, rischiando di farci ripiombare in una nuova epidemia. Siamo destinati a questo? E se invece avessimo una via d’uscita?

È indubbio che servirebbe un colossale, storico, piano di investimenti pubblici sostenibili che porterebbe di sicuro portare benessere e lavoro a tutti e che ci potrebbe restituire finalmente un Futuro in cui sperare, dopo il viaggio nell’oscurità di questa pandemia.

Ma quello che serve prima di tutto, ancora prima di soldi, finanziamenti e agevolazioni, è la globale, consapevolezza che tutto questo va cambiato a partire da ognuno di noi. Solo facendo singolarmente la propria parte riusciremo un giorno a raggiungere una globale consapevolezza BIO.